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Riduzione delle restrizioni nella donazione di beni immobili

  • Immagine del redattore: Giorgio Assenza
    Giorgio Assenza
  • 28 ott 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Il Governo italiano sta considerando importanti modifiche nella disciplina delle donazioni di beni, con l'obiettivo di rianimare il settore delle vendite e dei mutui, che è attualmente fortemente regolamentato. Queste modifiche sono contenute in uno schema di legge di bilancio per il 2024 e riguardano l'eliminazione di alcune restrizioni che gravano sugli acquirenti e i donatari di beni in caso di riduzione delle donazioni effettuate dai defunti.


Il problema principale affrontato da queste modifiche riguarda i "legittimari," cioè i familiari più stretti del defunto, come coniuge, figli e ascendenti, che hanno diritto a una quota dell'eredità secondo il codice civile. Questa quota è calcolata tenendo conto sia dei beni lasciati dal defunto sia dei beni da lui donati in vita.


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Attualmente, se al momento dell'apertura della successione i legittimari si ritrovano svantaggiati perché il defunto ha effettuato donazioni in vita, possono intraprendere due tipi di azioni legali: la "riduzione," che annulla le donazioni effettuate, e la richiesta di restituzione del bene donato al suo attuale proprietario, come ad esempio un terzo acquirente dal donatario. Inoltre, chi acquista un bene donato rischia che l'azione di riduzione possa essere intrapresa entro 20 anni dalla donazione, il che rende incerto il titolo di proprietà. Questo problema si riflette anche sulle ipoteche e gli oneri che possono gravare sui beni donati, poiché tali oneri rimangono validi solo se la richiesta di riduzione viene avanzata oltre i 20 anni dalla donazione. In pratica, questo rende difficile comprare, vendere o ipotecare beni donati.


Le modifiche proposte dal Governo intendono semplificare questa situazione. In particolare, si prevede l'eliminazione della norma sulle restituzioni a carico degli acquirenti. Nella possibile nuova versione del codice civile, la riduzione delle donazioni non avrà conseguenze per i terzi che hanno acquisito i beni donati a titolo oneroso (cioè non gratuitamente) dal donatario. Tuttavia, il donatario sarà tenuto a indennizzare i legittimari con una compensazione in denaro fino alla concorrenza del valore della loro quota di eredità.


Per quanto riguarda le ipoteche e gli oneri che gravano sui beni donati, le modifiche proposte prevedono che tali oneri rimarranno validi anche in caso di restituzione dei beni al legittimario in seguito all'azione di riduzione. Anche in questo caso, il donatario dovrà compensare i legittimari in denaro per il valore ridotto dei beni, purché non superi la quota di eredità prevista per loro.



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Le nuove regole avrebbero anche un impatto sulla trascrizione delle domande di riduzione delle donazioni. Si specifica che la sentenza che accorda la riduzione non pregiudicherà i diritti dei terzi acquirenti se l'acquisto è stato basato su un atto trascritto o iscritto prima della presentazione della richiesta, a condizione che l'acquisto sia stato effettuato a titolo oneroso.


Infine, queste modifiche si applicherebbero alle successioni aperte dopo l'entrata in vigore della legge di bilancio per il 2024. Per le successioni aperte prima di tale data, verrà stabilito un termine di 6 mesi per consentire ai legittimari di notificare e trascrivere un atto stragiudiziale di opposizione alle donazioni. Trascorso questo periodo, le nuove norme si applicheranno automaticamente a tutte le successioni.


In conclusione, le proposte di modifica del Governo mirano a semplificare le restrizioni sulla donazione di beni immobili, cercando di stimolare il settore delle vendite e dei mutui e rendendo più chiare le regole per legittimari, donatari e terzi acquirenti. Queste modifiche potrebbero avere un impatto significativo sulla gestione delle donazioni e delle successioni in Italia, e verranno attentamente valutate prima della loro possibile adozione.

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